L’ordine religioso delle Figlie di S.Anna giunsero a Foligno nell’anno 1872, ordine appena fondato a Piacenza dalla serva di Dio Rosa Gattorno. Chi invitò Suor Rosa nella nostra città ?. Senza dubbio Suor Vincenza Ravera, che già aveva lavorato a Piacenza; ma anche Agnese Borghese, che stava in contatto con tutte le iniziative più notevoli della carità in Italia.
Venne dunque la Gattorno e si sistemò in via Del Borghetto (via Istituto Denti). Purtroppo la casa delle Figlie di S.Anna subì un duro bombardamento durante la seconda guerra mondiale, venne poi ricostruita con intenti privatistici e passò ad altre mani (oggi l’orticello delle Suore è diventato un’autorimessa-parcheggio e da su via Oberdan).
Suor Rosa aveva formato le sue discepole a una vita di sacrificio per amore della carità; scriveva nel 1873 a Suor Carlotta Biagini: “Figliola mia coraggio. Al buon Dio assai piacciono i sacrifici. Ah si! Per l’opera Sua si deve andare senza risparmio. Esso per noi diede tutto il suo sangue e così noi dobbiamo fare . Si. Sangue per sangue, è vero mia figliola ?.
Partendo da questo fondamento, Suor Rosa insegnava a risparmiare “D’un centesimo in ogni cosa” per arrivare a qualche piccola somma in favore di tante giovanette povere, abbandonate, in pericolo di perdere l’innocenza.
Suor Rosa avrebbe voluto “dare a tutti, sfamare tutti. Oh, se dalle mie vene potessi fare uscire oro per i poveri ……. faccio 2.300 minestre al giorno e non ricevo che un soldo per minestra…..”
Ma quello che contava era il cuore “Non è l’abito che fa la religiosa, ma il cuore”.
Venne dunque a Foligno, e si prestò per gli ammalati abbandonati nelle povere case, li visitava, li accudiva giorno e notte. Si prestò inoltre per educare le ragazze troppo povere. Ma una carità siffatta, in una piccola città come Foligno, non poteva rimanere sconosciuta: Nella primavera del 1873, gli anticlericali pensarono di spaventare queste Suore e di notte appiccarono il fuoco alla loro porta. Qualcuno che abitava nel vicolo cominciò a gridare “Il fuoco ! Il fuoco ! Il fuoco ! Suore Il fuoco ! Vi bruciano ! ” E le Suore si precipitarono a spegnere l’incendio, usando acqua e sabbia. Racconta un biografo della Gattorno: “ La mattina dopo i Carabinieri vengono per un sopralluogo e trovano affisso un biglietto con queste parole: “ Si dismetta questo postribolo delle Suore protette dal duca di Sora e Piombino e dal cavaliere Morotti. Addio per adesso.
Naturalmente le Figlie di S.Anna non se ne andarono da Foligno; del resto anche i bombardamenti della seconda guerra mondiale riuscirono a spostarle, non a farle emigrare; oggi lavorano presso l’Opera Pia Bartolomei-Castori. Suor Rosa subì a Foligno, anche un attentato col pugnale; riuscì a salvarsi solo perché lanciò un urlo che fece accorrere gente; anche in questo caso ci fu chi le consigliò di cambiare aria, ma Lei rispose “Neanche per sogno”. Se avessi fatto qualcosa di male ….. ma se non ho fatto nulla di male, perché dovrei andarmene” ?.
Tutto questo avvenne nei primi anni Settanta del secolo scorso; oggi le Suore Figlie di S.Anna continuano a prestare la propria lodevole opera, a Foligno sempre presso l’Opera Pia Bartolomei Castori e diffusamente in altre città d’Italia ed in molte parti del Mondo.